SEMINARIO SUL FORESIGHT STRATEGICO: LA REGIONE PROMUOVE IL FUTURO CON UNA VISIONE INNOVATIVA

20 Gennaio 2025

Intervista al Presidente di Informest Davide Lepori

Informest con l’Amministrazione regionale e il supporto tecnico del Collegio Europeo di Parma avvia, nell’ambito del progetto “il cantiere della memoria” intitolato a Gianni Bravo (primo Presidente di Informest), il primo di dieci seminari sulle politiche europee post 2027. Il seminario affronterà un tema cruciale per amministratori, imprenditori e, in generale per tutti gli stakeholder del territorio come la pianificazione del futuro e lo sviluppo sostenibile. L’incontro si terrà il 21 gennaio presso la Sala Conferenze della Fondazione Friuli in Via Gemona a Udine, e vedrà la partecipazione di esperti, professionisti e rappresentanti istituzionali provenienti da diversi settori, per discutere come anticipare e prepararsi ai cambiamenti economici, sociali e tecnologici dei prossimi decenni. L’occasione ci ha spinto a chiedere al Presidente di Informest, Davide Lepori, le ragioni che hanno spinto l’Agenzia ad avviare il progetto “il cantiere della memoria” e, nello specifico, includere un tema così specifico e particolare nel ciclo di seminari che verranno realizzati mensilmente nel corso dell’anno.

Presidente, perché nasce l’idea “il cantiere della memoria”?

“Il progetto “Il Cantiere della Memoria” nasce per onorare e ricordare Gianni Bravo, il primo presidente di Informest. Gianni Bravo è stato una figura di spicco nel panorama economico del Friuli Venezia Giulia, noto per la sua visione e il suo impegno nella promozione della cooperazione economica con i paesi dell’Europa orientale e per la consapevolezza che la conoscenza potesse rappresentare un punto di forza competitivo per il nostro territorio. L’idea del progetto è stato immediatamente, e con entusiasmo, sposato dall’Assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli che ha ritenuto essenziale preservare e valorizzare la memoria storica e culturale riflessa dall’eredità di Bravo, spronandoci a promuovere l’idea di sviluppo economico e culturale nella nostra comunità regionale. A quel punto ho portato in Consiglio di amministrazione l’idea di sviluppare un progetto denominato, appunto, “Il Cantiere della Memoria” che ha accolto con vivo interesse la proposta di investire nella formazione e nella cultura imprenditoriale in quanto ciò significa investire nel futuro della comunità, creando un ambiente dinamico e prospero per tutte le sue componenti. La struttura ha poi dato i contenuti all’idea, prima con un convegno di commemorazione per il primo Presidente e ora con questo ciclo formativo per amministratori e stakeholder della Regione”.

Ci spieghi le motivazioni che hanno portato Informest a progettare un ciclo di seminari sulla futura programmazione dell’Unione europea?

“La ragione è presto spiegata. Da più parti i nostri esperti hanno riscontrato un certo malcontento sulla struttura delle politiche promosse dall’Unione europea. Siccome l’approccio utilizzato dalla Commissione per strutturare la propria programmazione settennale è quello di coinvolgere il territorio e dato che il nostro territorio è spesso assente nella cosiddetta fase ascendente in cui vengono definite le politiche, abbiamo ritenuto, in accordo con l’Amministrazione regionale, di stimolare il territorio ad adottare un approccio pro-attivo informandolo. Un dato di fatto è che l’offerta formativa che viene generalmente offerta al territorio riguarda la fase discendente delle politiche europee, ovvero la presentazione delle opportunità già confezionate e che mai nessuno si è adoperato a diffondere le informazioni sulla cosiddetta fase ascendente. Da qui si è ritenuto di iniziare organizzando un primo ciclo di dieci seminari destinati agli amministratori pubblici e al mondo dell’economia sulla programmazione post 2027. Dobbiamo infatti tener conto che, per poter incidere sulle decisioni relative alla nuova programmazione, è essenziale avere una visione a lungo termine. Il ciclo di seminari, così come lo abbiamo strutturato, fornisce agli amministratori pubblici e agli operatori economici le conoscenze necessarie per affrontare le sfide future e sfruttare le opportunità emergenti. Inoltre, i seminari ci danno l’opportunità di anticipare la continua evoluzione delle politiche pubbliche, offrendo un’opportunità per aggiornarsi sui nuovi indirizzi che influenzeranno la gestione pubblica e lo sviluppo economico nei prossimi anni”.

Mentre la ragione di includere un tema così specifico da dove nasce?

“Abbiamo deciso di includere il Foresight strategico nel ciclo di seminari perché riteniamo sia uno strumento fondamentale per prepararsi al futuro. Siamo ormai pienamente immersi nella cosiddetta era dell’Antropocene in cui il digitale la fa da padrone. I cambiamenti sono talmente rapidi che non riusciamo ad assimilare un’innovazione che già se ne presenta un’altra più performante. Ecco allora che se vogliamo prendere delle decisioni consapevoli dobbiamo dotarci di strumenti in grado di leggere questi cambiamenti. Il Foresight strategico è uno di questi, in quanto ci permette di anticipare i cambiamenti e di sviluppare strategie più resilienti e adattabili. In un contesto socio-economico in continua evoluzione, è essenziale che gli amministratori pubblici e gli operatori economici siano in grado di pianificare a lungo termine, tenendo conto delle tendenze emergenti e delle possibili evoluzioni. Inoltre, il Foresight strategico migliora il processo decisionale, riducendo l’incertezza e i rischi associati. Questo approccio promuove anche la sostenibilità e la resilienza, aiutando le comunità a prepararsi meglio per affrontare le sfide globali come il cambiamento climatico e le crisi economiche. Il seminario mira ad offrire un’opportunità di formazione avanzata nel tentativo di aumentare la consapevolezza e le competenze di tutti gli attori del territorio, sia pubblici che privati. Includere il Foresight strategico nel ciclo di seminari ha dunque il significato di dotare i partecipanti degli strumenti necessari per navigare con successo in un futuro incerto e complesso, migliorando la capacità di pianificazione e la qualità delle politiche pubbliche. Crediamo fermamente che investire in questo tipo di formazione sia un passo cruciale per garantire uno sviluppo equilibrato e duraturo delle nostre comunità”.

Quali sono gli obiettivi principali del seminario?

“L’obiettivo principale è quello di fornire ai soggetti della Regione che hanno capacità decisionali, sia pubblici che privati, una cassetta deli attrezzi che permetta di comprendere che la rapidità dei cambiamenti a cui dobbiamo sottostare richiede nuovi strumenti in grado di consentire di prendere decisioni consapevoli. Le metodologie riconducibili al Foresight strategico sono un modo per prendere decisioni a valenza di lungo periodo sia per le politiche pubbliche che per le strategie necessarie a mantenere la competitività degli ecosistemi produttivi. I relatori affronteranno tematiche cruciali come l’innovazione tecnologica, il cambiamento climatico e le trasformazioni sociali che rappresentano i pilastri su cui ragionare per migliorare il benessere delle nostre comunità. I relatori, tra cui Salvatore Finamore, membro del Gruppo di analisi e ricerca presso il Segretariato Generale del Consiglio dell’Unione europea e il Prof. Roberto Poli, ci offriranno una prospettiva su come la Commissione applica queste metodologie in contesti diversi ma funzionali alla futura programmazione post 2027. Il coordinamento di Alfonso De Feo, infine, garantirà un’analisi approfondita e una riflessione multidisciplinare”.

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