Il2011 havisto il raggiungimento di importanti obiettivi nell’ambito del progetto ADC (Adriatic Danubian Clustering): da maggio ad ottobre sono stati sottoscritti tre accordi strategici finalizzati allo sviluppo e al rafforzamento dei cluster nei 3 settori dell’agroalimentare, della meccatronica e del modern housing, identificati nel corso delle attività progettuali come principali motori di sviluppo dell’area programma (Sud Est Europa).

Gli accordi sono stati firmati in occasione di eventi di partenariato da ben 70 tra cluster, imprese, enti di ricerca, organismi pubblici ed agenzie di sviluppo locale e rappresentano pertanto un fondamentale passo in avanti verso la costituzione di reti di efficienza nei settori individuati. 

Il progetto ADC, finanziato dal programma di cooperazione transnazionale SEE, è coordinato dalla Regione del Veneto con il supporto tecnico di Informest. Obiettivo del progetto è quello di creare reti settoriali efficienti fra i distretti produttivi (cluster) di quattro settori strategici per le economie dei Paesi partecipanti, facilitando ulteriori processi di integrazione competitiva fra le imprese. Per farlo è ancora necessario colmare il deficit di conoscenza reciproca sui potenziali di cooperazione imprenditoriale esistenti in termini di scambio di forniture, di specializzazione di fase, di accesso all’innovazione e di iniziative congiunte sul mercato globale. Al progetto ADC partecipano, oltre al Veneto, tre altre regioni italiane (Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Molise) e nove realtà di altri Paesi dell’area adriatico danubiana (Slovenia, Ungheria, Bulgaria, Romania, Croazia, Repubblica Serba di Bosnia, Serbia, Montenegro). Al fine di rendere effettiva la cooperazione tra queste aree i partner del progetto hanno proposto alle realtà produttive e cluster dell’area la sottoscrizione di specifici accordi di cooperazione transnazionale i quali rappresentano al contempo sia uno dei principali output del progetto ADC che la base per la creazione e sviluppo di una rete tra le economie dell’area SEE. Gli accordi fungono perciò da quadro di riferimento per una rafforzata cooperazione tra cluster in termini di scambio di conoscenze, iniziative congiunte sul mercato globale e sviluppo delle filiere produttive nei settori individuati.