Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha avviato con l’Unione Europea l’iter relativo alla proposta di decreto che incentiva la diffusione di forme di autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.
Il Decreto prevede due forme di sostegno per chi vorrà associarsi in una configurazione di autoconsumo:
- Tariffa incentivante sulla quota di energia condivisa da impianti a fonti rinnovabili. La potenza finanziabile è pari a complessivi cinque gigawatt (GW), con un limite temporale fissato a fine 2027;
- Contributo a fondo perduto, per le comunità realizzate nei comuni sotto i cinquemila abitanti, la misura permette l’erogazione di contributi a fondo perduto fino al 40% del valore dell’investimento. L’intervento può riguardare sia la realizzazione di nuovi impianti che il potenziamento di impianti già esistenti: in questo caso la misura è finanziata con 2,2 miliardi di euro del PNRR e punta a realizzare una potenza complessiva di almeno due giga watt e una produzione indicativa di almeno 2.500 gigawattora ogni anno. Coloro che sono beneficiari del contributo a fondo perduto possono chiedere di cumularlo con l’incentivo in tariffa.
I benefici riguardano tutte le tecnologie rinnovabili, quali ad esempio il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse.
Gli incentivi e i contributi previsti dal Decreto sono destinati alle Comunità Energetiche che possono essere composte da: cittadini, enti locali, associazioni, condomini, terzo settore, cooperative, enti religiosi e piccole e medie imprese.
Il Soggetto Gestore dell’incentivo sarà il GSE che farà una verifica preliminare delle domande al fine di garantire la finanziabilità.