Si terrà dal 20 maggio al’11 giugno il “diving training“, workshop e immersioni guidate per far conoscere i diversi siti d’interesse archeologico sommersi della Regione, tra cui il sito di Grado2, in cui giace il relitto di una nave romana.

L’iniziativa nasce nell’ambito del progetto Interreg Italia-Croazia “UnderwaterMuse” (Immersive Underwater Museum Experience for a wider inclusion), finanziato dal Programma Interreg V A Italia-Croazia 2014-2020, che vede Informest impegnata nell’assistenza tecnica di ERPAC FVG – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia, capofila di progetto.

Il progetto UnderwaterMuse mira a implementare la visibilità e sfruttare le potenzialità turistiche dei “parchi archeologici” attraverso forme innovative di fruizione diretta dei siti archeologici sommersi del Friuli Venezia Giulia, anche attraverso visite che prevedono immersioni guidate (snorkeling) e forme di sperimentazione partecipata con percorsi subacquei.

In questa ottica si è concepito Il Diving Traing che si rivolge a subacquei appartenenti ai circoli sportivi e ai diving center della regione e si articola in una serie di moduli, comprendenti un primo workshop teorico, svolto da docenti unviersitari e archeologi subacquei professionisti, due giorni di immersioni sul relitto di Grado 2 e visite ai siti sommersi di Muggia, Marano e Grado.

Di particolare rilevanza è il relitto Grado 2 scoperto nel 1999, che si trova ad una profondità di 19 metri, coperto da pochi centimetri di fondale sabbioso. Il relitto e il carico risalgono alla seconda metà del III secolo a.C., diventando così il carico di anfore più antico dell’Adriatico centrosettentrionale, antecedente la fondazione della colonia di Aquileia (181 a.C.). Per questo motivo, è stato oggetto del progetto pilota Grado 2 che ha per obiettivo la valorizzazione “in situ” del giacimento sommerso del relitto in continuità con i precedenti interventi attuati tra il 2012 e il 2015 dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con le Università di Catania e Udine, e in territorio di competenza della Capitaneria di Porto di Grado.