Mobilità studentesca: il progetto kepass dà voce ai ragazzi che stanno partecipando allo scambio

28 Novembre 2014

Il 27 novembre a Trieste presso la Sala Predonzani del Palazzo della Regione in Piazza dell’Unità d’Italia, l’assessore prof.ssa Loredana Panariti e il Direttore Centrale dott. Ruggero Cortellino hanno accolto la delegazione di 40 studenti che stanno partecipando al programma di mobilità nell’ambito del progetto KEPASS, di cui la Regione Friuli Venezia Giulia è capofila.

L’incontro è iniziato  con l’intervento dell’Assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, politiche giovanili, pari opportunità e ricerca, prof.ssa Loredana Panariti. La platea era formata dai ragazzi stranieri attualmente ospitati e frequentanti gli istituti superiori del Friuli Venezia Giulia accreditati nel progetto (Liceo Scientifico Statale “France Prešeren” di Trieste; Convitto Nazionale “Paolo Diacono” di Cividale del Friuli (UD); Liceo “Caterina Percoto” di Udine, Educandato Statale “Collegio Uccellis” di Udine e Liceo Umanistico “Simon Gregorcic” di Gorizia) nonché da quelli accolti nelle scuole dell’Istria e della costa slovena selezionate con il bando pubblicato lo scorso anno.

Ad accompagnare i ragazzi erano presenti i tutor didattici e di mobilità che sono entrati a far parte del progetto insieme ai partner delle rispettive regioni: Istituto nazionale per l’educazione della Repubblica di Slovenia, Regione Istriana, Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico ONLUS di Duino oltre alla Regione Friuli Venezia Giulia e ad Informest come assistenza tecnica e coordinamento della partnership progettuale.

Dopo aver dato il suo benvenuto, il Direttore centrale al lavoro, formazione, istruzione, politiche giovanili, pari opportunità e ricerca, dott. Ruggero Cortellino, ha lasciato la parola ai ragazzi perché portassero la loro testimonianza sull’esperienza vissuta nel trimestre presso le scuole delle tre regioni.

I tanti ragazzi intervenuti hanno espresso la loro gratitudine a chi ha lavorato al progetto e gli ha permesso di vivere questa esperienza, hanno dimostrato il loro entusiasmo per aver trovato tante nuove amicizie, per aver trovato nei tutor che li stanno seguendo “seconde madri, padri, sorelle, fratelli, sempre lì per noi, per ogni nostra esigenza”.

Sono felici di aver potuto “rendersi conto di quanto abbiamo in comune”, trovandosi a vivere e studiare in mezzo a tante nazionalità. Un ragazzo dice “ho incontrato una parte di me stesso che non sapevo esistesse: ho scoperto che sono più amichevole. Pensavo sarebbe stato difficile trovare amici”.

Quello che emerge da tante voci è “Non siamo tanto diversi, siamo tutti uguali. Tutti siamo uno, tutti dello stesso mondo” “anche se abbiamo concetti diversi del nostro mondo, in lingue diverse la pensiamo allo stesso modo”.

Tutti si rendono conto dell’importanza dell’esperienza che stanno vivendo, un‘opportunità che li aiuterà nel loro futuro, che gli ha fatto conoscere nuove lingue, acquistare autonomia stando lontani da casa, che gli ha regalato una nuova consapevolezza, anche rispetto ai sistemi scolastici diversi dal proprio. Scoprire queste differenze può essere “una piattaforma di lancio per cambiare anche la nostra scuola”.

Tanti gli interventi che dimostrano il successo di KEPASS: “Sono fiero di aver partecipato al progetto”, “Spero che altri possano viverlo”, “tre mesi sono pochi, meglio un anno, non vorrei tornare a casa, vorrei rimanere”, “le scuole sono diverse ma le persone sono le stesse” fino ai malinconici “non tutte le cose durano per sempre” e agli entusiastici:” è la più bella esperienza della mia vita, ho fatto di tutto per averla, anche falsificare la firma di mio padre”.

I tutor intervenuti si dicono entusiasti della grande ricchezza portata dai ragazzi stranieri presso i loro istituti, attraverso il loro bagaglio culturale, la loro educazione, correttezza e responsabilità. Hanno dato l’opportunità di imparare anche agli studenti che li hanno accolti. I docenti si sono impegnati ad accogliere i ragazzi e ad acconciare i propri programmi in modo che fossero fruttiferi per tutti, lavorando per un linguaggio comune in ambito educativo.

All’auspicio dei partecipanti di trovare strumenti e misure di accompagnamento affinché il progetto non rimanga un’unica esperienza di tre mesi ma che possa proseguire, l’assessore Panariti risponde che la Regione proverà a percorrere questa strada nella programmazione 2014-2020 e ribadisce l’intenzione di valorizzare il plurilinguismo in una dimensione Europea.

Il Programma di mobilità studentesca del Progetto KEPASS-Knowledge Exchange Programme for the Adriatic School System ha portato oltre cento studenti delle scuole superiori a prendere parte al Programma di scambio ed avere la possibilità di frequentare un trimestre presso uno degli istituti scolastici accreditati appartenenti all’area adriatica, i cui costi sono interamente coperti dal Progetto senza alcun onere per le famiglie. Oltre alle scuole del Friuli Venezia Giulia, partecipano allo scambio anche quelle di Marche, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Montenegro ed Albania.

Partito nell’ottobre 2012, il Progetto KEPASS, cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il Programma di Cooperazione transnazionale IPA Adriatico 2007-2013, ha visto lavorare i partner in stretta collaborazione con gli istituti coinvolti, supportandoli sia da un punto di vista didattico-formativo che da un punto di vista logistico-organizzativo. Questo è stato possibile attraverso l’organizzazione di workshop ed incontri mirati a definire un sistema per il riconoscimento delle competenze degli studenti, capace di superare le differenze dei singoli percorsi didattici, per il quale è stato determinante il supporto dell’Ufficio Scolastico Regionale (USR) del MIUR per il Friuli Venezia Giulia.

Uno degli obbiettivi del Programma di mobilità KEPASS è, infatti, quello di giungere ad una proposta di modello per il riconoscimento dei crediti che permetta di essere utilizzato anche in altri contesti scolastici in diversi Paesi europei. Inoltre, il progetto KEPASS punta a rendere il Programma di scambio una prassi consolidata per offrire ulteriori opportunità di crescita culturale ed educativa agli studenti del Friuli Venezia Giulia e degli altri partner del Progetto.

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