All’evento di Cittanova del 29 giugno i principali risultati dello studio sono stati condivisi alla presenza di rappresentanti del Ministero Croato dell'Economia, dell’assessore alle relazioni internazionali della Regione Istriana Oriano Otocan e dell’assessore per la cooperazione transfrontaliera e transnazionale della Regione del Veneto Roberto Ciambetti.
Sono quattro le priorità maggiormente sentite, sulle quali è necessario investire al più presto, e che più si adattano alla realtà della nuova Croazia europea. Al primo posto si posizionano i progetti dedicati all'ambiente e all'ottimizzazione dell'uso delle risorse ambientale - con riferimento soprattutto all'immenso valore del patrimonio turistico/paesaggistico del paese -; a seguire l'area tematica dell'ICT e dell'economia a basso impatto ambientale, mentre al quarto posto si registra il settore della ricerca e dello sviluppo.
Queste, quindi, sono le principali aree per le quali gli imprenditori croati chiedono di riservare la massima attenzione nella prossima programmazione europea, che individua come principali obiettivi 2020 proprio l'occupazione - target del 75% di occupati, ricerca e sviluppo - con l'obiettivo d'investimento pari al 3% del PIL europeo, energia, educazione, povertà e inclusione sociale.
L’ingresso della Croazia in Europa segna l’inizio di una nuova tappa del progetto ITHREU, che nei prossimi sei mesi si occuperà di sviluppare in Italia, tra Veneto e Friuli Venezia Giulia uno studio analogo di ricognizione del territorio e raccolta delle priorità.
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